Nato ufficialmente nel 1895 ad Huddersfield (Inghilterra), il rugby league è uno dei due ‘codici’ del rugby o, meglio, del ‘football’. La stessa usanza che ogni australiano ha di chiamare ‘football’ o ‘footy’ lo sport più diffuso nella propria zona geografica di provenienza lo certifica: all’epoca dei pionieri e prima che fossero codificate le regole degli sport moderni, si definivano ‘football’ parecchie discipline e pratiche sportive.
Negli ultimi decenni del XIX secolo, il problema dell’impossibile pagamento dei giocatori da parte dei club, per via dello status amatoriale del rugby, era andato diventando sempre più urgente in diverse zone dell’Inghilterra, soprattutto nel nord industriale. Terre di lavoro, terre di operai, che per potersi allenare e scendere in campo con continuità erano costretti a rinunciare a ore di lavoro: da questa esigenza e per il superamento di un gioco ‘amatoriale’ che premiava per natura le classi benestanti (che dei pagamenti non avevano bisogno), arrivò la scissione. Un vero e proprio scisma, con la fondazione della Northern Rugby Football Union; al George Hotel di Huddersfield il 29 agosto 1895; 22 club della RFU inglese aderirono sin da subito e il numero andò a crescere sino agli oltre 200 club di 15 anni dopo.
Col passare del tempo, furono introdotte modifiche e migliorie a livello di gioco, con l’obiettivo di renderlo più spettacolare e attraente per il grande pubblico. La stessa Northern Union divenne successivamente Rugby Football League e da lì l’attuale denominazione di questo sport: rugby league o rugby a 13 (rugby XIII in francese), a distinguersi nel nome e in parecchi aspetti del regolamento dal rugby union (o a 15).
L’impatto del rugby professionale, che dal 1898 permise il pagamento dei giocatori e attrasse numerose attenzioni da parte di sponsor e investitori, fu molto rilevante soprattutto nel nord dell’Inghilterra, oltre che in varie zone di Australia e Nuova Zelanda. Sport-mania soprattutto negli stati australiani del New South Wales e del Queensland, il league andò a diffondersi efficacemente in Francia prima della Seconda Guerra Mondiale, visto anche il radicamento popolare e di massa dell’ovale da quelle parti. Vicende oscure e tuttora sconvolgenti (raccontate da Mike Rylance in The Forbidden Game: The Untold Story of French Rugby League) ne bloccarono il radicamento in territorio francese, relegandolo a quelle roccaforti della zona pirenaica ora casa dei Catalan Dragons e di altri club storici del rugby a XIII.